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LO STRANO CASO DELL'ORNITORINCO E LA LA TRAPPOLA MENTALE DEL SAPERE

  • Alberto Urbani
  • 18 gen 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 13 feb 2021




L'ornitorinco è un animaletto dal muso tanto buffo quanto simpatico: un largo becco, qualche rotolino di grasso che si accumula intorno agli occhi e prosegue nel resto del corpo, dal quale spuntano quattro "piedi palmati" che lo aiutano a nuotare.


Quello che affascina di questo strano esemplare è la storia della sua scoperta. Verso la fine del '700, quando per la prima volta venne attenzionato dalla comunità scientifica, gli zoologi avevano capito che il regno animale poteva essere distinto tra mammiferi, che partoriscono e allattano la prole, ed ovipari, che depongono le uova (come gli uccelli ed i rettili).


L'ornitorinco era diverso, lui, un animaletto così buffo ed innocuo, senza saperlo sovvertiva il sistema conoscitivo: era un mammifero perché allattava i suoi figli ma deponeva le uova, come un ovipero.


Tutto quello che era stato compreso sul regno animale fino ad allora non era coerente con quello che si stava osservando dell'ornitorinco. Un dato di realtà non si confaceva alle leggi teoriche degli scienziati.


Tanta era l'incredulità che quando arrivò la sua pelle in Gran Bretagna per essere esaminata, gli scienziati accusarono gli asiatici di aver prodotto un falso. Per loro l'ornitorinco non poteva esistere.


Cosa mette in luce questa breve storiella?

Una cosa molto semplice: noi tutti, inclusi gli scienziati inglesi, conosciamo la realtà attraverso le idee e le categorie di cui disponiamo in quel preciso momento, maturate nell'arco della nostra vita, ma accade talvolta che le consideriamo la realtà e quindi l'unica cosa realmente possibile. Ecco allora che le nostre conoscenze, invece di essere una chiave di accesso al mondo, limitano il nostro campo visivo e ci portano a disconoscere alcuni eventi o alcune esperienze.


Questo processo, chi come me lavora nello studio a partire da una richiesta di aiuto lo osserva molto spesso. Se attraversiamo un momento di difficoltà, un periodo di crisi oppure se le cose non stanno andando come vorremmo siamo propensi a credere che le cose devono andare per forza così.


Soprattutto, come hanno fatto gli scienziati inglesi,

tutto quello che si presenta a noi di nuovo e di diverso lo screditiamo, lo definiamo impossibile o ci convinciamo che non vale la pena.

Per questo, a volte non riusciamo ad uscire da un periodo difficile senza il supporto di un professionista. Lo psicologo aiuta le persone ad uscire dalla cornice da cui guardano il mondo e che lo rende prevedibile ed uguale a sé stesso, le aiuta a produrre nuovi punti vista e a riacquisire la vista per quello che non riusciamo più a vedere, ad uscire dalla nube nera che ci circonda per poi riappropriarsi della propria vita.


Spero che questo articolo ti sia piaciuto ed abbia sedimentato in te qualche riflessione utile, se ti trovi in una situazione da cui non riesci ad uscire contattami, possiamo parlarne.

Avrai la possibilità di usufruire di un primo colloquio telefonico o online gratuito, in cui avere da subito un feedback rispetto al tuo problema. Clicca su Tariffe per saperne di più.





Psicologo a Montebelluna


 
 
 

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